Johansson, 44 anni, è l’ex-presidente dell’RFSL, la Federazione svedese per l’Eguaglianza Sessuale di Halland, fondata nel 1950, con oltre 6 mila aderenti, riconosciuta come Ong con statuto consultivo dopo il 2007 dalle Nazioni Unite. In Svezia, nel 2009, questa organizzazione è stata tra i principali promotori della legalizzazione delle “nozze” gay. Ma il suo leader è stato condannato lo scorso 24 ottobre a 5 anni di galera e 60 mila euro di sanzione con accuse pesanti: stupro, sfruttamento della prostituzione e pedofilia. Secondo l’accusa, avrebbe somministrato alcool e droga a minori in cambio di rapporti sessuali. In più avrebbe distratto 3mila dollari, originariamente donati per la ricerca sull’Aids.
Non solo: tra i messaggi contestati all’uomo ce n’è uno pubblicato sul suo profilo Facebook, in cui invitava alla “Giornata dell’Educazione”, organizzata il 18 luglio dell’anno scorso per persone “Lgbt con esperienza nella vendita o locazione di servizi sessuali” e specializzata in “giovani, che si prostituiscono su Internet”.